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La variante 2 della neomamma: la vulnerabilità della colonna

Nel post-parto, per la donna abbiamo visto che la variabile numero uno, la personale storia posturale, è un fattore molto importante e rappresenta un punto di partenza. Dal momento del parto però, bisogna considerare la seconda variante: la vulnerabilità della colonna, che, dopo essersi adeguata ai cambiamenti della gravidanza e all’espulsione improvvisa del piccolo, si trova in una fase di fisiologico riassetto che dura, olisticamente, quanto la gravidanza. Ogni giorno, lentamente per 40 settimane, ossia 280 giorni, il corpo della donna durante la gestazione si modifica per accogliere e crescere il piccolo. Questa modifica comporta cambiamenti in tutti gli organi, apparati e sistemi del corpo. In questa fase a livello posturale il cambiamento più incisivo avviene a livello scheletrico, incidendo sulla curva della colonna vertebrale. In particolar modo, quando il volume dell’utero inizia ad aumentare insieme al volume del seno, le diverse forze coinvolte vanno a gravare sul tratto lombare, che risulta essere la zona più sollecitata. Le curve della colonna si modificano andando in iperlordosi, condizione che permane anche dopo il parto, perché modificare l’assetto vertebrale non è cosa da poco, dopotutto è successo in 9 mesi! Ma cosa succede dopo?

Dopo il parto l’assetto posturale, costruito con impegno in 40 settimane, viene stravolto dalla repentina espulsione del bambino, per cui la colonna è destabilizzata e impegnata alla ricerca di un nuovo adattamento, in un momento in cui i muscoli deputati a sorreggerla anteriormente, cioè i retti dell’addome, gli addominali, sono solo un lontano ricordo. Quanto sarà lungo questo tempo di ripristino? Servono, nella nostra visione olistica della donna, altre 40 settimane, affinché il corpo si riassetti. In pratica, si vive a ritroso un’altra gravidanza, in cui il piccolo si continua a gestire esternamente. Essere consapevole di vivere questa fase dà un’ottica alla neomamma di ripristino naturale, secondo i ritmi del corpo, nel pieno rispetto di quello che è stato vissuto.

Resta con noi, nei prossimi articoli parleremo della terza variante, così importante per la ripresa posturale della neomamma

 

 

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